Vittorio Landucci, della “Biblioteca del Ciclista”, tra i 20 autori dei racconti dell’ultimo libro su Fausto Coppi, “Una vita in più”, gli anni immaginati del campionissimo.

Vittorio Landucci, della “Biblioteca del Ciclista”, tra i 20 autori dei racconti dell’ultimo libro su Fausto Coppi, “Una vita in più”, gli anni immaginati del campionissimo.

08/01/2021

Del ciclista e dell’uomo Fausto Coppi è stato scritto tanto e forse non c’era più un lato o un episodio della sua vita che fosse stato studiato e raccontato. Così è nata l’idea di scrivere dei racconti, 20 per la precisione, che fanno parte di un libro, edito da “Bolis Edizioni”, dal titolo “Una vita in più”. Che cosa sarebbe successo se, in quelle convulse giornate intorno al capodanno del 1960, il destino si fosse distratto o scostato di poco dal suo tragico piano e avesse consentito a Fausto Coppi di continuare la sua ancora giovane esistenza? Come avrebbe affrontato il Campionissimo, l’inventore del ciclismo moderno, la modernità che bussava alle porte e che, in un rapido volgere di tempo, avrebbe cambiato il volto dell’Italia e del mondo? La sua leggenda avrebbe resistito all’incalzare degli anni? Come sarebbe invecchiato il Grande Airone? 20 racconti, un’extrabiografia immaginaria, un gioco letterario tra verosimiglianza e fantasia, affetto e ironia, che provano, in parte, a rispondere a queste domande e regalano a Fausto Coppi “una vita in più”. Tra gli autori dei racconti figura il castiglionese Vittorio Landucci, dell’esposizione permanente “La Biblioteca del Ciclista”, con il suo “La ruota continuerà a girare”.

“Quando mi hanno contattato ho accettato con piacere ed ho cercato di scrivere una cosa affine alla mia esperienza, la creazione di una ‘Biblioteca del Ciclista’. Nel libro Fausto Coppi la dedica al fratello Serse” dichiara Vittorio Landucci. La passione per la bicicletta è molto viva a Castiglion Fiorentino, tanti gli appassionati amatoriali ma anche tanti gli sportivi che si sono cimentati in gare anche professionistiche. In questi giorni, inoltre, si è trasferito a Castiglion Fiorentino Marcello Murgia ed il suo "Museo della Borraccia". Una collezione unica al mondo per numeri e qualità : migliaia di pezzi tra borracce appunto ma anche maglie, cappelli e memorabilia sulla storia del ciclismo