LA PORTA DEL MORTO
La porta del morto era un’apertura tipica delle abitazioni di età medievale; ciò che la caratterizzava era la sua scarsa larghezza e il fatto che la sua soglia si trovasse rialzata rispetto al livello stradale, probabilmente perché l’accesso era consentito da dei gradini rimovibili in legno. Secondo la tradizione, il curioso nome deriva dal fatto che tale porta, di solito chiusa, venisse aperta solo in occasione della morte di un familiare per farne passare la bara. Secondo alcuni studiosi, in tal modo, si pensava di agevolare l’uscita dello spirito della persona defunta dalla casa.
Tale porta era inoltre simbolicamente utilizzata da coloro che decidevano di abbandonare la propria famiglia in quanto, da quel momento, sarebbero stati considerati come morti dai propri familiari.
Più realisticamente, secondo alcuni, la cosiddetta “porta del morto” sarebbe stata semplicemente una porta secondaria tipica delle case degli artigiani; infatti, tale apertura, consentiva di accedere direttamente all’abitazione, generalmente collocata ai piani superiori, senza passare dalla bottega. È chiaro come, in occasione di un funerale, si preferisse usare questa apertura perché in linea con la scala che dava accesso al piano superiore dove si trovava l’abitazione rendendo così più agevole l’uscita della bara dall’edifici