CHIESA DI SANTO STEFANO

CHIESA DI SANTO STEFANO

La chiesa, conosciuta come San Lazzo, forse corruzione di San Lazzaro dal nome della via in cui si affaccia, in tutte le fonti è citata come Santo Stefano; infatti fu la compagnia di Santo Stefano, nell’anno 1350, a volerne la realizzazione.
Dal punto di vista architettonico, Santo Stefano si presenta come un edificio molto semplice: prospetto a capanna, in muratura di pietra rozzamente squadrata, al centro un portale con sopra una lunetta con la Vergine e due Santi.

Alla chiesa in antico si accedeva anche da una porta laterale oggi richiusa, raggiungibile tramite una breve scaletta in pietra di cui ancora oggi si notano le tracce. Al 1744 sembra risalire la realizzazione di un’orchestra lignea oggi scomparsa, mentre un decennio più tardi i vecchi altari in legno vennero sostituiti con due altari in pietra. 
L’interno ha un’unica navata con il tetto a capriate lignee. Le pareti sono arricchite da un ciclo di affreschi eseguito a più riprese e da diverse mani dal XIV al XV secolo; le pitture, più volte restaurate, per la maggior parte sono dedicate alla vita del santo cui è intitolata la chiesa.

Sulla parete di fondo si estende per tutta la grandezza una monumentale Crocifissione. È inoltre visibile una quattrocentesca Strage degli Innocenti attribuita a Liberato da Rieti. Al momento delle soppressioni leopoldine del 1785 anche la chiesa venne venduta a privati, divenendo rimessa, stalla e dal 1888 deposito di legname. Oggi è utilizzata come auditorium e sala convegni.