COLLEGIATA DI SAN GIULIANO
Nel 1836 un incendio provocato da un fulmine rovinò la Pieve di San Giuliano e si decise di costruire una nuova chiesa. La grande costruzione della Collegiata comportò la demolizione di Santa Maria Novella, di parte della precedente Pieve di San Giuliano e l’apertura di una nuova porta nelle mura cittadine (attuale porta San Giuliano). La nuova chiesa venne posta ortogonalmente alla precedente, con la facciata disposta a mezzogiorno. Preceduta dalla omonima piazza, la Collegiata, in tardo stile neoclassico, presenta un porticato a massicce colonne che poggiano su basi di travertino. All’interno ha un impianto a croce latina a tre navate con copertura a botte, divise da colonne con capitelli in stucco; sopra l’altare, una grande cupola con decorazioni in stucco.
L’interno della chiesa è caratterizzato da dodici altari, ognuno dei quali ha una sua dedicazione e propone un’opera devozionale, in molti casi di grande valore: nel primo altare a destra, entrando, una terracotta policroma di bottega robbiana rappresentante Sant’Antonio Abate benedicente (1525); spicca su questo lato il capolavoro di Bartolomeo della Gatta, Madonna in trono con il Figlio con i Santi Pietro e Paolo Giuliano e Michele (1486). Nella cappella destra del transetto un’altra bella opera robbiana dedicata all’Annunciazione. Nell’Altare del Sacramento, nella cappella di fondo, si può ammirare un’Adorazione di Lorenzo di Credi, artista fiorentino allievo del Verrocchio; nell’altra navata si impone la cappella del transetto, in cui è posta una bellissima Maestà di Segna di Bonaventura, pittore senese del XIV secolo. Il loggiato venne completato nel 1860 , la cupola nel 1867 e il campanile nel 1930.